Cari colleghi, ci lasciamo alle spalle un 2018, che non ha ancora segnato positivamente la ripresa economica e che ci ha procurato qualche mal di pancia (centrale/struttura unica di progettazione partorita da un sistema centralistico e anacronistico), ma che ci ha anche regalato qualche bella soddisfazione con l’VIII Congresso Nazionale che ha visto la partecipazione di oltre 3000 delegati e la presenza di una “comunità” di Architetti con la voglia di riprendersi il ruolo sociale che gli appartiene.
Quindi dopo il 2017, anno durante il quale siamo riusciti a far approvare l’Equo compenso per tutti i liberi professionisti ed a rimettere in piedi la Tariffa professionale abolita da BERSANI e MONTI ed a riformare il Codice dei Contratti (Vedi Correttivo Appalti), con un Decreto Legge con il quale abbiamo raggiunto traguardi storici che evito di ripetere, siamo riusciti a segnare in qualche modo positivamente anche il 2018, per cui è necessario non fermarsi e portare avanti le nostre battaglie con più incisività per difendere il diritto al lavoro e il ruolo sociale riconosciuto dallo Stato.
Il 2018, è stato anche l’anno che ha portato, su impulso di tutti gli Ordini e Collegi professionali, all’importante Legge della Regione Calabria (la n. 25/2018) che per prima ha ritenuto di varare un articolato a tutela della certezza del pagamento delle prestazioni professionali dei liberi professionisti. Legge che già molte regioni d’Italia stanno approvando con la piena convinzione che va messo ordine e certezza nei pagamenti dei professionisti.
Adesso è necessario pensare da subito al 2019: anno che si presenta impegnativo sin dalle prime battute. In particolare, al di là della necessità di bloccare quel “carrozzone” introdotto dalla legge di bilancio 2019 (centrale/struttura di progettazione….) – tema che sta affrontando il Consiglio Nazionale, in sinergia con la conferenza nazionale degli Ordini, di concerto con la RPT, che ci impone, nel caso non vengono accolte le nostre ragioni di scendere in piazza per manifestare il nostro dissenso, ma soprattutto urge la necessità di lavorare per l’approvazione di una Legge nazionale sull’Architettura per la quale in nostro Consiglio Nazionale sta già tracciando le linee guida di riferimento e che speriamo venga approvata in questo nuovo anno.
Il 2018, segna anche un dato positivo per il lavoro svolto dall’ONSAI (Osservatorio Nazionale Servizi Architettura e Ingegneria) all’interno del CNA PPC, primo ed unico organismo nazionale del genere pensato e voluto dagli Architetti per monitorare i servizi di architettura e ingegneria e l’applicazione del Codice dei Contratti ha portato alla prima applicazione su scala regionale dei Bandi Tipo redatti dal ns CNA PPC, adottati con il Decreto 30/Gab dall’Assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana, che recependo integralmente i nostri bandi tipo, ha reso cogente sul territorio regionale i nostri indirizzi ed il nostro buon operato. Infatti, i bandi tipo approvati dalla regione siciliana, interpretando i nostri principi, stabiliscono regole certe per le stazioni appaltanti che operano in Sicilia, finalizzate a rilanciare la centralità del progetto, a garantire lo snellimento delle procedure e la trasparenza negli affidamenti e ad aprire il mercato agli studi professionali medio-piccoli.
Per una migliore incisività ed efficacia del lavoro svolto in materia di bandi e applicazione del Codice dei Contratti, il nostro primo impegno per il 2019 è quello di coinvolgere gli Assessori Regionali in materia di Lavori Pubblici/infrastrutture (o in alternativa i dirigenti generali degli stessi assessorati), con l’obiettivo di estendere l’esperienza siciliana a tutte le altre regioni italiane per avere così un quadro unico di riferimento, trasparente e rispettoso del Codice.
Tutto questo, grazie al lavoro del nostro Consiglio Nazionale e al gruppo operativo ONSAI (Osservatorio Nazionale Servizi Architettura e Ingegneria) di cui mi pregio di far parte come uno dei coordinatori dell’area Sud, che speriamo possa sviluppare maggiori e più importanti servizi per modernizzare il Paese.
C’è ancora tanto da fare, perché in oltre 20 anni di governi (a partire dalle Legge Merloni) si è lavorato con politiche disfattiste per distruggere l’importante e qualificata economia prodotta dal mondo delle professioni che con competenza e serietà avevano messo in piedi per la crescita del Paese. Oggi spetta a noi essere più coesi e sentirci parte di una comunità che può e deve invertire la tendenza alla superficialità che ha creato disuguaglianze, povertà, incertezze nel futuro ed una visione della vita dove l’uomo è posto ai margini del sistema economico e non al centro del sistema produttivo del Paese.
Un ringraziamento va al Consiglio Nazionale, che ci ha dato fiducia e sostenuto nelle nostre battaglie, e soprattutto al Presidente Cappochin, a cui va riconosciuta la grande autorevolezza ed una grande capacità di coinvolgimento di tutto il sistema ordinistico e al Vice presidente Rino La Mendola per la sua capacità di coordinamento dei vari gruppi di lavoro, per la competenza e il suo costante impegno in materia di LL.PP. Concorsi e rapporti con l’ANAC.
Ringrazio inoltre tutti Voi colleghi per il sostegno e la vicinanza che mi avete sempre dimostrato, auguro a tutti Voi di poter realizzare i vostri sogni e di lavorare per rendere questa nostra comunità un punto di riferimento per il Paese.
Il Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Catanzaro
Arch. Giuseppe Macrì